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Il modello come strumento di progetto e costruzione

14.04 - 28.04 2017

Curatore/i: Giulio Barazzetta

Ogni volta che scopriamo nuove tecniche spesso ci atteniamo stupidamente alle vecchie forme. Un nuovo materiale, come il cemento, crea da sé le sue forme. Una struttura è architettonicamente valida quando è corretta.

Pier Luigi Nervi

La mostra raccoglie 3 diverse esperienze sulla questione del “modello” come strumento di rappresentazione dell’architettura, per condividere indagini recenti sviluppate attorno a questo soggetto confrontandole.
La mostra s’inserisce negli studi in corso nelle scuole politecniche italiane ed europee che, indagando opere esemplari come quella di Pier Luigi Nervi, ha avviato una sostanziale revisione dei rapporti fra le discipline di ingegneria e architettura nel campo degli strumenti e delle tecniche di progetto e costruzione.
La Scuola AUIC, Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni, il Dipartimento ABC, Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito e il Laboratorio Prove Materiali del Politecnico di Milano l’hanno prodotta e promossa in stretto coordinamento con le scuole di Architettura e Ingegneria dell’Università  Alma Mater Studiorum di Bologna e dell’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”.
È evidente la coincidenza di questa iniziativa con la riconsiderazione attuale del progetto scientifico e didattico delle scuole di architettura e ingegneria. In particolare lo è la focalizzazione sui temi della cosiddetta progettazione complessa. Una linea di ricerca rivolta all’uso e significato dello stesso termine nelle tecniche di progetto delle costruzioni contemporanee.
I tre Atenei così riuniti propongono la convergenza della discussione di ricerca e didattica del progetto di architettura e ingegneria integrato per la costruzione.
La mostra dà luogo al Politecnico di Milano a un’esperienza di riflessione concreta su temi propri alle scuole d’ingegneria e architettura.  Oggetto dell’esposizione sono infatti la situazione attuale del progetto di architettura e una migliore focalizzazione dei suoi obbiettivi per l’essenziale cambiamento della formazione universitaria in corso.