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Mies van der Rohe. Un'idea di città.

2 - 30.10 2019

Curatore/i: Michele Caja - Adalberto Del Bo - Massimo Ferrari - Martina Landsberger - Angelo Lorenzi - Tomaso Monestiroli - Raffaella Neri

La costruzione non definisce soltanto la forma, ma è la forma stessa. Dove la vera costruzione prova un contenuto autentico, là sorgono anche opere vere; opere vere e corrispondenti alla loro essenza. E queste sono necessarie. Esse sono necessarie in se stesse e in quanto parti di un ordine genuino. Si può ordinare soltanto ciò che è già in sé ordinato. L'ordine è qualcosa di più dell'organizzazione. L'organizzazione è la determinazione della funzione. L'ordine invece è attribuzione di significato.

Mies van der Rohe

Nel cinquantenario della scomparsa di Ludwig Mies van der Rohe, presso la Scuola AUIC del Politecnico di Milano e con il contributo del Dipartimento di Architettura Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito, si sono tenuti nel mese di Ottobre una mostra e un Convegno internazionale sul rapporto tra progetto di architettura e costruzione della città, un tema oggi particolarmente significativo con cui celebrare la modernità del pensiero del maestro tedesco e l’attualità indiscussa della sua opera.
Nella mostra, inaugurata il 2 Ottobre negli spazi della Galleria del Progetto, è stata esposta una scelta di opere emblematiche di Mies van der Rohe, rappresentate attraverso modelli, riproduzioni di documenti originali e materiali prodotti per questa occasione, con l’obiettivo di proporre l’evoluzione e i risultati di un pensiero teorico e progettuale fin qui non adeguatamente considerato nei suoi aspetti urbani da una critica per lo più interessata ai singoli elementi che non alla città come insieme.
A questo fine l’esposizione si è strutturata secondo una suddivisione in sezioni che, con riferimento ai principali periodi e temi della produzione miesiana, hanno mostrato la coerenza e il costante processo di verifica e approfondimento di un pensiero progettuale che, fin dalle esperienze giovanili, caratterizzano l’opera del maestro di Aachen.
Alla prima sezione, concentrata sui progetti per la Berlino degli anni Trenta, segue l’attività di Mies van der Rohe negli Stati Uniti dove, dopo la chiusura del Bauhaus, egli si trasferisce per dirigere la scuola di Architettura dell’Illinois Institute of Technology dedicandosi fino alla morte, nel 1969, ad una celebrata attività professionale. La terza sezione ha riguardato il tema dell’Aula, tipologia architettonica a lungo studiata da Mies e qui approfondita come elemento della costruzione urbana.
L’ultima parte è stata dedicata ad illustrare la realizzazione di Lafayette Park a Detroit, uno dei più significativi contributi alla costruzione di una idea di città contemporanea. L’opera, realizzata in collaborazione con Ludwig Hilberseimer alla fine degli anni ‘50, è stata qui illustrata attraverso i materiali prodotti da una ricerca portata e discussa negli scorsi anni in diverse sedi nazionali e internazionali.
La mostra ha inteso mettere in evidenza il ruolo svolto nell’architettura di Mies van der Rohe dai rapporti e dagli elementi urbani: la capacità di costruire i luoghi della città moderna, di dare forma agli spazi aperti attraverso la composizione delle architetture, di stabilire rapporti con la città esistente e con gli elementi naturali, considerati parte significativa del progetto.
La mostra è stata resa possibile anche grazie al contributo di Staron Solid Surface, Knoll ed Eco Contract + Eco Design.
Nei giorni 18 e 19 Ottobre i temi affrontati nella mostra sono stati discussi all’interno di un Convegno internazionale che si è svolto presso le aule della Scuola Auic del Politecnico di Milano. Il 18 pomeriggio cinque architetti e studiosi si sono confrontati sul tema della ricostruzione e del restauro delle opere di Mies van der Rohe, partendo da una loro diretta esperienza. Il giorno successivo quaranta studiosi provenienti da tutto il mondo, hanno presentato e discusso contributi sull’opera di Mies van der Rohe e sul suo rapporto con la città.